La nostra consulenza per la formazione finanziata

L’opportunità di accedere alla formazione finanziata. Con la nostra consulenza l’Azienda e la PMI può ottenere risultati d’eccellenza e realizzare innovazione di processo, di prodotto e di sistema ed essere competitiva sul mercato mondiale formando, con le risorse pubbliche (FSE, fondi interprofessionali, legge 236/93) i collaboratori e i dirigenti così da sviluppare competenze specifiche per lo sviluppo della creatività, della leadership, del lavoro di gruppo per fare innovazione sistematica.


In Italia le aziende possono accedere a diversi canali di finanziamento pubblici come:

  • Legge 845/78;
  • Legge 236/93;
  • Legge 53/00;
  • Legge 196/97 (istituisce i fondi paritetici interprofessionali).

I fondi interprofessionali sono stati previsti con l’Accordo Campi del 1993 e nascono con l’art. 118 della legge 388/00 e sono finalizzati allo sviluppo della formazione continua dei lavoratori, in una prospettiva di competitività delle aziende e a garanzia dell’occupabilità dei lavoratori. I fondi sono promossi sia parte datoriale sia da parte sindacale. Oggi ci sono 18 fondi interprofessionali.

La tua azienda può utilizzare le risorse economiche aderendo ai fondi paritetici in modo volontario UNIEMENS (denuncia contributiva).

Il fondo sociale europeo finanzia la formazione continua dei lavoratori e la formazione nelle imprese.

Con l’accresciuta liberalizzazione del mercato del lavoro, prevenire e ridurre il fenomeno della disoccupazione e facilitare la permanenza al lavoro dei lavoratori più anziani è diventato prioritario.

Questo asse prevede azioni specifiche in tal senso, articolate per i diversi gruppi target finanziando progetti che promuovano e supportino la partecipazione attiva al mercato del lavoro, l’accesso e la permanenza stabile delle persone in cerca di occupazione, inattive, a rischio di disoccupazione di lunga durata, degli occupati più anziani interessati a prolungare la propria carriera professionale, dei soggetti maggiormente esposti ai rischi della precarietà per condizione di genere e di origine.

In questo quadro gli obiettivi specifici dell’asse sono tesi a:

  • migliorare i servizi per l’impiego aumentandone l’efficienza, l’efficacia, la qualità;
  • attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all’integrazione dei migranti, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo ed all’avvio di imprese;